Giacomo Suglia (APEO): "Ciliegie pugliesi piccole e in ritardo, ecco perche' i prezzi sono bassi"


Giacomo Suglia (APEO):

"In un momento già caldo, non è il caso di mettere altra benzina sul fuoco". Così Giacomo Suglia (in foto), presidente Apeo, l'associazione pugliese esportatori ortofrutticoli, commenta la notizia secondo la quale i cerasicoltori di Conversano e di Turi, in provincia di Bari, a causa dei prezzi bassissimi, minacciano di non raccogliere più le loro ciliegie, lasciando inattivi migliaia di operai agricoli (cfr FreshPlaza del 08/06/2015). Le associazioni di categoria chiedono l'intervento immediato delle autorità (sindaco, presidente di Regione, prefetto) per risolvere il problema; in caso contrario, le proteste potrebbero mettere a rischio l'ordine pubblico.

"Se i prezzi delle ciliegie non sono soddisfacenti - spiega Suglia - non dipende né dai produttori, né dai sindaci né dalle Organizzazioni. Il vero problema è che quest'anno le nostre ciliegie sono di pezzatura medio-piccola mentre la Grande distribuzione organizzata vuole il calibro 24+ per le vaschette da 500 grammi o il 26+ per la vendita alla rinfusa in cassette da 2, 3 o 5 chili".

"Come se non bastasse, l'abbondante produzione pugliese è partita in ritardo di circa 15 giorni e ha finito per sovrapporsi con l'offerta di Vignola, della Spagna e, più di recente, anche del Trentino".

"Insomma - conclude Suglia - non è nemmeno un problema di consumi, perché la richiesta c'è. Se qualche organizzazione è più brava di noi e trova mercati in grado di assorbire le nostre piccole pezzature ben venga ma, per il bene di tutto il sistema, evitiamo di far degenerare la situazione".
Data di pubblicazione: 09/06/2015
Autore: Raffaella Quadretti
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