No all’economia dell’inganno: “le Camere di Commercio a tutela del made in Italy”


No all’economia dell’inganno: “le Camere di Commercio a tutela del made in Italy”

 

- Nel decreto legge per la crescita venerdì al Consiglio dei Ministri -

Ambrosi al convegno nazionale Cia


“Un danno doppio quello dell’italian sounding, che va ben oltre i 60miliardi di euro sottratti all’economia legale dalla contraffazione alimentare che sfrutta le assonanza linguistiche con i nostri prodotti tipici. Se per i produttori del made in Italy, che vanta molte eccellenze nella nostra regione, c’è perdita di fatturato, per i consumatori, che vedono finire sulle proprie tavole prodotti senza una precisa identità e quindi senza alcuna certezza di salubrità, ci possono essere conseguenze rilevanti in termini di salute. A questo proposito l’inserimento nel codice penale del reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazione di origine dei prodotti credo sia una buona proposta. Come anche l’interdizione dall’esercizio delle attività di impresa per chi commette questo reato.”

Lo ha dichiarato stamani il presidente della Camera di Commercio di Bari, Alessandro Ambrosi, aprendo il convegno nazionale della Cia, “No all’economia dell’inganno”, ospitato dall’ente camerale barese.

“Buone nuove – ha concluso Ambrosi - verranno il prossimo venerdì nel Consiglio dei Ministri dal decreto legge per la crescita che il governo sta mettendo a punto ed il cui coordinamento è affidato al Ministro Passera. Infatti i titolari e licenziatari di marchi che intendono importare nel Paese merci e prodotti, dovranno comunicare alle Camere di Commercio cosa intendono importare, indicando origine e provenienza estera dei prodotti, e nel caso, le misure che adotteranno per evitare che in sede di commercializzazione i consumatori non siano ingannati sull’effettiva origine estera dei beni importati. Il tutto a tutela del Made in Italy ed a contrasto dell’Italian sounding”.